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Fratture di polso

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Fratture di polso

Definizione

Le fratture di polso sono definite come le fratture dell'epifisi distale del radio e/o dell'ulna.

Epidemiologia

Rappresentano il 17.5% di tutte le fratture, con un'incidenza maggiore nel sesso femminile (3:1). Hanno una distribuzione bimodale: nei giovani sono causate da traumi ad alta energia, negli anziani da traumi a bassa energia.

Fattori di rischio

Nei soggetti con età > 50 anni è sicuramente l'osteoporosi a giocare un ruolo determinante, per cui è altamente consigliata l'esecuzione di un esame DEXA (densitometria ossea).

Classificazione

Si dividono in:
• Fratture di Colles: fratture extra-articolari con frammento distale dislocato dorsalmente;
• Fratture di Smith: fratture extra-articolari con frammento distale dislocato ventralmente;
• Frattura dello Chauffer: frattura della stiloide radiale;
• Frattura di Barton: frattura intra-articolare con dislocazione volare o dorsale del carpo.

Diagnosi

Clinicamente il paziente presenta frequentemente dolore a livello del polso, impossibilità eseguire i movimenti di flesso-estensione. Nelle fratture scomposte il paziente può presentare deformità del profilo anatomico molto importanti.
L'indagine diagnostica principale per poter eseguire la diagnosi è la radiografia del polso, ma in alcuni casi, possono esser necessari degli approfondimenti TC.

Trattamento conservativo

Dopo aver eseguito la manovra di riduzione, si confeziona un apparechcio gessato brachio-metacarpale da mantenere 5 settimane. Controlli seriati in gesso possono esser necessari per controllare eventuali scomposizioni secondarie. Alla rimozione del gesso, il paziente comincerà la riabilitazione per il recupero dell'articolarità di polso e gomito.

Trattamento chirurgico

Il trattamento chirurgico è riservato a fratture altamente instabili o a riduzioni non soddisfacenti.
- Placca: Previa incisione di circa 8 cm a livello volare del polso, si riduce e stabilizza la frattura con una placca volare. L'immobilizzazione post-operatoria avviene normalmente con un tutore per 2 settimane, al termine delle quali il paziente comincia la fisioterapia;
- Fili di Kirshner: tecnica normalmente utilizzata in pazienti con fratture extra-articolari e bassa richiesta funzionale o rischio operatorio elevato. Più frequentemente si posizionano due fili di K, che verranno rimossi a circa 30 giorni ambulatorialmente. L'immobilizzazione è la medesima del trattamento conservativo;
- Fissatore esterno: Trattamento riservato a fratture pluriframmentate. La rimozione ambulatoriale avviene a circa 30 giorni dal posizionamento.

Complicanze


-sindrome del tunnel carpale
-rottura del tendine estensore lungo del pollice
-rottura del tendine flessore lungo del pollice