Fratture Vertebrali
Anatomia
Il numero di vertebre che costituisce la colonna vertebrale o rachide è 33-34. Partendo dall'alto, le prime 7 formano il tratto cervicale; le successive 12 formano il tratto toracico; le successive 5 forma il tratto lombare; le ulteriori successive 5 formano il tratto sacrale (; infine, le ultime 4/5 formano il tratto coccigeo.
Fattori di rischio
Le fratture vertebrali nell’80% dei casi colpiscono soggetti tra i 18-25 anni a causa di traumi ad alta energia. Sono più colpiti gli uomini (4:1). Oltre i 65 anni ed in soggetti con osteoporosi o localizzazioni secondarie di neoplasie, si può assistere a fratture con traumi a bassa energia (fratture patologiche).
Classificazione
La prima distinsione da fare è in fratture mieliniche o amieliniche a seconda della compromissione del midollo spinale. Le prime ovviamente hanno conseguenze molto importanti ed impattanti nella vita del paziente, variabile a seconda del livello della lesione midollare.
· Fratture da Compressione: lesione limitata alla parte anteriore del corpo della vertebra o delle vertebre interessate;
· Frattura Vertrebrale da Scoppio: si contraddistinguono per una lesione estesa a più punti del corpo della vertebra o delle vertebre coinvolte;
· Frattura Vertebrale da Flessione/Distrazione: lesione estesa, il più delle volte, al comparto anteriore, centrale e posteriore di una vertebra;
· Frattura Vertebrale con Lussazione: lesione di una vertebra e di parte dei legamenti che la collegano alle vertebre vicine;
· Frattura Vertebrale del Processo Trasverso: si contrassegnano per la lesione di uno o più dei processi trasversi presenti in una vertebra, è una frattura stabile, quindi non particolarmente grave.
Clinica
La frattura vertebrale è responsabile di dolore alla colonna vertebrale, presente alla palpazione locale e peggiorato dalla stazione eretta.
Se la frattura vertebrale si accompagna a una lesione del midollo spinale e/o dei nervi spinali, il quadro sintomatologico si arricchirà di disturbi neurologici, quali:
· Perdita di controllo dello sfintere anale e/o vescicale;
· Senso di intorpidimento lungo degli arti;
· Formicolio lungo gli arti;
· Senso di debolezza muscolare lungo di arte.
Diagnosi
Il sospetto è ovviamente clinico ed anamnestico, ma la conferma può esser solo radiografica. L’indagine TC è utile per approfondire e meglio descrivere l’estensione della frattura e la RMN risulta particolarmente utile nei soggetti più anziani senza una storia clinica per sospetta frattura.
Terapia
La terapia conservativa delle fratture vertebrali consiste nell'utilizzo di un busto ortopedico, utile a mantenere immobile e allineata la colonna vertebrale durante il processo di guarigione ossea; quindi, una volta completato il processo di riparazione ossea, comprende un ciclo di cure riabilitative. La terapia chirurgica delle fratture vertebrali comprende delicati interventi di stabilizzazione vertebrale, artrodesi, vertebroplastica o cifoplastica, a seconda del tipo di frattura.