Tendinopatia calcifica
La tendinopatia calcifica, o tendinite calcificante, è una malattia caratterizzata dalla presenza di depositi di calcio in uno dei tendini della spalla che vanno a formare una struttura nota come cuffia dei Rotatori. Questa malattia si può verificare per due motivi : • Le cellule dei tendini si trasformano in cellule che producono calcio (metaplasia cellulare). • Le cellule dei tendini degenerano per il fisiologico processo dell'invecchiamento e dell'usura e quindi calcificano.
Chi è più colpito?
La tendinopatia calcifica è più frequente nei soggetti giovani adulti. Generalmente le donne sono quelle più colpite in particolare se svolgono attività lavorative domestiche o sedentarie. La spalla destra è quella più interessata.
Come si manifesta la patologia?
Il sintomo caratteristico è il dolore, localizzato solo sulla spalla , senza irradiazione a regioni del corpo. Il dolore aumenta durante i movimenti del braccio e può essere presente anche di notte. Generalmente la mobilità della spalla è ridotta.
Quale è la durata dei sintomi?
La calcificazione segue un suo ciclo evolutivo. Ad ogni fase di questo ciclo corrisponde un differente quadro clinico. La prima fase è definita di "metaplasia fibrocartilaginea". Seguono le fasi "formativa", "calcifica", "di riassorbimento" e "di ristrutturazione". Tranne la prima, sono tutte potenzialmente responsabili di dolore. La fase di "riassorbimento" è la più dolente.
Come porre diagnosi?
L'esame radiografico rappresenta l'esame principale in proiezione antero-posteriore con il braccio intraruotato ed extraruotato . Poi per localizzare meglio la lesione si esegue la TC o la RM. Lo studio della lesione è molto importante in quanto queste calcificazioni si differenziano per localizzazione, dimensione, forma e nitidezza del contorno.
Quali sono le possibili complicazioni?
Questa patologia non è significativamente correlata con altre malattie come la rottura della cuffia dei ruotatori, l'artrosi acromio-clavicolare e/o gleno-omerale.
Come deve essere trattata?
Dipende dalla fase del ciclo evolutivo. Se la fase è quella del "riassorbimento" ed il dolore non è particolarmente intenso, è preferibile perseverare con il trattamento conservativo (fisioterapia e farmaci antidolorifici). Se è quella "formativa" e non c'è stata una remissione dei sintomi con il trattamento conservativo vi può essere indicazione ad effettuare una- due infiltrazioni di un cortisonico, che dà spesso ottimi risultati. Se questo fallisce, vi è indicazione al trattamento chirurgico, per via artroscopica (inserimento di una telecamera a fibre ottiche e di strumenti chirurgici attraverso alcuni fori praticati attorno alla spalla). Il trattamento chirurgico garantisce una cerca risoluzione dei sintomi . Recentemente, le calcificazioni sono state trattate con uno strumento ad onde d'urto simile a quello per i calcoli renali. I risultati sono meno brillanti di quelli ottenuti con il trattamento chirurgico.