L'artrosi di spalla
La spalla è formata dall' insieme di tre segmenti ossei (omero, scapola e clavicola) che si articolano tra loro formando 5 diverse articolazioni (sternoclavicolare, acromion-clavicolare, scapolo-toracica, gleno-omerale e coraco-acromiale). Tali strutture sono tenute assieme dalla coesistenza di strutture capsulo-legamentose e muscolo-tendinee che ne permettono al contempo la stabilizzazione e la motilità. La spalla è l'articolazione più mobile di tutto il corpo umano; nonostante non sia un'articolazione da carico (al contrario di quella dell'anca o del ginocchio), anch'essa può andare incontro a fenomeni degenerativi di natura artrosica, anche se con un'incidenza notevolmente inferiore rispetto ad suddette articolazioni.
Cos'è l'artropatia degenerativa?
Diversi fattori possono concorrere al deterioramento della regolarità e della congruenza delle strutture ossee e cartilaginee della spalla. Le due articolazioni maggiormente coinvolte sono la gleno-omerale e la acromion-clavicolare. A seguito di tali processi degenerativi, si crea una erosione della cartilagine che ricopre tali strutture, con conseguente danno delle strutture ossee sottostanti e dei tessuti molli circostanti. Questo comporta una perdita di congruenza dei capi ossei con conseguente progressiva limitazione dell'articolarità associata a dolore.
Cosa provoca la degenerazione articolare?
La patologia degenerativa articolare a livello dell'articolazione gleno-omerale (GO), può essere di tipo concentrico o eccentrico. La prima forma è in genere di natura idiopatica, cioè dovuta ad una precoce usura delle strutture cartilaginee dovuta o al passare degli anni o alla presenza di patologie associate, quali forme artritiche sistemiche (ad es. Artrite Reumatoide), o patologie vascolo-nervose ( ad es. diabete, patologie nervose periferiche, esiti di terapie croniche con cortisonici). La forma degenerativa eccentrica invece è generalmente secondaria ad una alterata meccanica articolare, con conseguente usura patologica delle strutture articolari e tendenza alla risalita della testa omerale verso la volta acromiale. Le lesioni massive della cuffia dei rotatori, esiti di traumi, di fratture o di precedenti interventi chirurgici sono di solito alla base di questo tipo di artrosi. Le alterazioni dell'articolazione acromion-clavicoalre (AC) possono essere anch'esse di natura idiopatica, legate cioè ad un "naturale" processo degenerativo del disco fibrocartilagineo che si trova interposto fra queste strutture, o più spesso conseguenza di traumi a livello di tale articolazione (lussazioni acromion clavicolari di I - II grado). Un accurato esame clinico e uno studio radiografico sono sufficienti per fare una diagnosi certa. La risonanza magnetica può mostrare meglio i rapporti dell'articolazione con il sottostante spazio subacromiale.
Come si manifesta la patologia?
La patologia degenerativa artrosica insorge ed evolve in maniera insidiosa con una inevitabile ma talvolta lenta progressione. Il paziente lamenta in genere una progressiva limitazione della funzionalità della spalla, associata a dolore nei gradi estremi di movimento e scrosci articolari che col tempo divengono sempre più importanti. Il paziente sviluppa nel tempo una notevole impotenza funzionale della spalla con difficoltà nella esecuzione dei movimenti più comuni della vita quotidiana, come l'alzare un peso, pettinarsi, indossare una giacca o allacciarsi il reggiseno. Con il tempo il dolore può essere presente anche durante la notte.
Trattamento conservativo
Il trattamento conservativo è volto ad alleviare la sintomatologia dolorosa e la perdita di articolarità che caratterizzano tale patologia. La somministrazione di farmaci antinfiammatori (FANS) per via orale e l'eventuale infiltrazione di cortisonici (solo in casi selezionati e di solito non superando tre iniezioni per ciclo infiltrativo) sono presidi medici che possono aiutare il paziente a superare i periodi più gravi della patologia. In aggiunta si può ricorrere a cicli di chinesiterapia attiva e assistita volti a mantenere il più possibile elastica la capsula articolare, a evitare la formazione di aderenze e a mantenere un adeguato tono muscolare, quindi a conservare le capacità funzionali esistenti cercando di ritardare il peggioramento dei disturbi. Nella maggior parte dei casi tale terapia si dimostra efficace nel migliorare la qualità di vita, pur non riuscendo a limitare la inevitabile progressione della patologia artrosica.
Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico si rende necessario, qualora la terapia medica e la chinesiterapia (prolungata per un periodo non inferiore ai sei mesi) non siano riusciti a dare sollievo efficace al paziente. Il suo scopo non è quello di ripristinare una normale o completa funzione articolare, bensì quello di limitare il più possibile la sintomatologia dolorosa e consentire l'esecuzione delle più comuni attività quotidiane. L'artroscopia di spalla è un trattamento che non è in grado di risolvere la patologia degenerativa ma può essere talvolta indicato nel tentativo di ridurre il dolore e di trattare parzialmente le lesioni associate (sinovite, patologie del capo lungo bicipitale, corpi mobili, cartilagine articolare…). Il trattamento chirurgico della patologia degenerativa dell'articolazione gleno-omerale consiste nella sostituzione dei capi ossei con delle componenti metalliche e di polietilene che vanno a ripristinare la corretta biomeccanica della spalla. La scelta di un intervento così importante deve essere ben ponderato, eseguito da personale medico specializzato, e deve essere fatto con la completa collaborazione del pz il quale sarà uno degli artefici della buona riuscita dell'intervento.