Novità sulla protesi d'anca
La protesi d’anca è attualmente l’intervento ricostruttivo dell’anca più comunemente effettuato. La sua efficacia nel migliorare il deficit funzionale causato dall’artrosi e soprattutto nel permettere la scomparsa del dolore è ad oggi ampiamente descritta e riconosciuta. Alla base del successo di un intervento di protesi d’anca vi sono diversi fattori. Importante è l’aspetto clinico, con la corretta selezione del paziente, ovvero che presenti sintomi riconducibile ad una patologia dell’articolazione coxo-femorale e una storia clinica che escluda altre possibili patologie che si possono nascondere dietro la comparsa di dolore in regione inguinale. Altro fondamentale aspetto per il successo dell’impianto è la corretta pianificazione/planning dell’intervento chirurgico. Il planning pre-operatorio è lo strumento che permette al chirurgo di giungere in sala operatoria avendo già valutato tutti i parametri clinici e radiologici del paziente, in modo da ridurre le variabili intraoperatorie e garantire il miglior risultato possibile dal punto di vista funzionale nel post operatorio.
Ci sono novità nella chirurgia protesica dell’anca ?
Nel corso degli anni sono stati sviluppati diversi sistemi per eseguire nel modo più corretto possibile il planning pre-operatorio, tutti basati sulla radiologia tradizionale, ovvero l’esecuzione di radiografie del bacino e degli arti inferiori in posizione statica. Anche se ritenuti affidabili e in grado di garantire un buon supporto al chirurgo, tutti questi programmi presentano il limite di studiare l’articolazione coxo-femorale in posizione statica, senza prendere in considerazione quelli che possono essere le variazioni dell’orientamento del bacino durante i movimenti che questo svolge, per esempio nel passaggio dalla stazione eretta alla posizione seduta. E’ stato, anche per migliorare questo aspetto, recentemente introdotto un nuovo sistema di studio radiologico del paziente , denominato Optimized Positioning System , che prende i considerazione parametri, statici e soprattutto dinamici, fornendo un aiuto maggiore e più completo al chirurgo in sala operatoria.
In cosa consiste?
Il sistema si basa sull’esecuzione di radiografie del bacino in posizione dinamica e l’esecuzione di TC del bacino e dell’arto inferiore da operare. Lo studio ottenuto, dopo la valutazione e l’approvazione dell’equipe chirurgica, viene utilizzato per la creazione di uno strumentario paziente specifico che attraverso un sistema laser-guidato sarà poi utilizzato in sala operatoria dal chirurgo per replicare nel modo più accurato possibile il planning effettuato. L’affidabilità e l’accuratezza del sistema OPS, associate all’esperienza del chirurgo, permetteno di ottenere un ottimale posizionamento funzionale dell’impianto protesico, riducendo ulteriormente le possibilità di eventi avversi come la lussazione della protesi o un eccessivo consumo delle componenti protesiche, complicanze queste tra le più temute da parte del chirurgo e soprattutto dai pazienti.